Trasferitasi a Roma dalla Sardegna negli Anni '60, ha costruito la sua formazione accademica all’Istituto d’Arte Silvio D’Amico, dove ha conseguito in decorazione pittorica il Diploma di Maestro d’Arte e la Maturità d’Arte Applicata. Ha completato gli studi con il corso di pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma, dove ha redatto una tesi di laurea sull’influenza in Occidente delle stampe giapponesi dell’Ukiyo-e. Ma ciò che segna profondamente il suo percorso pittorico sono le correnti dell’astrattismo, in particolare Mondrian e le Avanguardie Russe, Malevic, Larionov e Kandinskij, attorno alle cui linee concettuali ha improntato i suoi primi anni di produzione artistica. La sua attività di docente di materie artistiche, invece, inizia nel 1974 con il primo incarico annuale affidatole dal Provveditorato agli Studi di Roma e due anni dopo ottiene l’abilitazione all’insegnamento di educazione artistica, materia che insegnerà per oltre vent’anni nella scuola statale.
Tuttavia, le sue condizioni fisiche le rendono sempre meno facile l’insegnamento e l’attività artistica e ciò influenzerà profondamente il suo modo di dipingere e di concettualizzare l’arte sempre più con la vista della mente che con quella degli occhi.
A partire dal 1974 e per tutti gli Anni '80 ed i primi Anni '90 ha partecipato e vinto numerosi premi di pittura messi in palio in tutta Italia. Tra i diversi successi, nel 1976 al Palazzo delle Esposizioni riceve il primo Premio Oscar per le arti in occasione della VI Rassegna Internazionale d’Arte Contemporanea. Nel 1977 vince il 1° Premio Caravaggio che le fa ottenere la copertina della rivista Reporter Illustrato e nel 1979 guadagna il Premio Oscar Arte Industria in occasione della IX Rassegna sempre nel Palazzo delle Esposizioni di Roma.
Da molte di queste esposizioni personali e collettive permanenti con i maestri del Novecento come Pietro Annigoni, Giorgio de Chirico, Aligi Sassu, Salvador Dalí, alcune delle quali si sono svolte all’estero con la Galleria d’Arte Moderna Alba di Ferrara sia in Europa (Madrid, 1986, Feria International de Arte Contemporaneo, stand 380; Londra, The 3rd International Art Fair, stand 730) che negli USA (New York, 1986, Art Expo NY International Art Fair, stand 2515; New York, 1988, Art Expo NY International Art Fair, stand 2409; Los Angeles, 1988 Art Expo CAL International Art Fair), provengono le commissioni di opere da parte dei clienti privati.
Alla fine degli Anni '70 inizia una parentesi figurativa che la porterà ad affrontare tematiche dantesche e naturalistiche secondo una propria personale visione. Di questo periodo è l’opera “Apostoli” (1979), vincitrice del 1° Premio Oscar e stimata all’epoca 10 milioni di lire, che venne donata a Papa Giovanni Paolo II ed attualmente si trova nella Floreria Apostolica Vaticana (numero inventario FI. 01-5.1101).
Il ritorno alle origini si compie all'inizio degli Anni '80, quando concepisce ed avvia il “Nuovo Progetto Astratto”, composto da oltre 500 opere. I temi dell’astrattismo e della cinetica vengono ripresi e ampliati in una visione della realtà che ricostruisce l’universo a partire dalla sua sintesi estrema, il punto, seguendo quindi un percorso differente dall’astrattismo storico che raggiungeva la sintesi attraverso la destrutturazione della forma (es. l’albero di Piet Mondrian ridotto ad un insieme di linee, curve e rette). Le tecniche utilizzate comprendono tutti gli elementi che la tradizione e la cultura concepiscono come correlati: i colori puri ed primari, la foglia d’oro 24k, la forma geometrica, il punto, la linea, la forma, la superficie, il modulo, l’effetto optical, la suggestione prospettica, la resa dinamica, l’intensità luminosa del lucido/opaco.
Dalla metà degli anni novanta, a causa di gravi problemi di vista e di salute, ha dovuto cessare la sua produzione artistica.
Le mostre, invece, proseguono in gallerie d’arte e chiese storiche e con esse inizia un maggiore studio teorico del Nuovo Progetto Astratto da parte di critici di fama e docenti universitari di arte contemporanea come Lorenzo Canova, Francesco Gallo e Stefania Severi, nonché letterati del livello di Dante Maffia e Paul Doherty, che nel 2009 hanno vergato il catalogo della mostra romana “Vespasianus Imperator Mundi” promossa dalla Provincia di Roma e ospitata a Palazzo Valentini. Poste Italiane realizza per l’occasione una cartolina filatelica e il timbro di annullo postale con un’opera di Giovanna Dejua. Le sue opere di arte astratta su temi sacri trovano apprezzamento da giornalisti vaticanisti e critici d’arte come Giangiulio Radivo e ottengono le copertine della storica rivista quadrimestrale dell’UCAI “Arte e Fede”.
Nel 2008 espone al Palazzo dei Priori a Viterbo e per omaggiare la Città dei Papi dona alcune opere al Museo Civico.
Nel 2009 la sua opera “Freedom and Democracy Ennoble People”, recensita da Lorenzo Canova e Francesco Gallo nel catalogo voluto dal Comune di Roma, viene esposta in Campidoglio in occasione del convegno internazionale “Roma Protagonista. Internazionalizzazione e Sviluppo” e sempre al Comune di Roma, nella Sala Pietro da Cortona dei Musei Capitolini, espone per il workshop europeo “ll Filo di Arianna: arte come identità culturale” per l’anno europeo Creativity and Innovation.
Nel 2010, anno europeo per la lotta contro la povertà e l’esclusione sociale, l’International Communication Society e Biblioteche di Roma utilizzano un’opera di Giovanna Dejua per realizzare la copertina del libro “Responsabilità come libertà. Diario di un ex detenuto”, che ha ricevuto il patrocinio e il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, pubblicazione che viene presentata insieme all’opera dell’artista sarda all’Auditorium dell’Ara Pacis.
Nel 2011 insieme al direttore d’orchestra Stefano Vignati giunge all’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles in occasione della presentazione dell’Italian American Opera Foundation dove espone una personale a cui partecipano le autorità della comunità italiana statunitense ed il console generale.
A partire dal 2013, l’immagine della sua opera “I valori dell’imprenditoria” viene utilizzata dall’International Communication Society per realizzare un premio destinato agli imprenditori italiani che fa tappa Milano, Salò, Torino e Roma. Nel 2015 l’immagine della sua opera “Dall’Unità d’Italia all’Unione Europea” viene utilizzata come logo dello Sportello Europa dal Comune di Lanuvio.

Nel 2016 l'opera "I Martiri di Kindu" viene donata dalla Fondazione Giovanna Dejua alla 46ma Brigata Aerea dell'Aeronautica Militare, che la inserisce all'interno del Sacrario ove riposano i 13 Aviatori caduti a Kindu (Congo) in missione di pace dell'ONU l'11 novembre 1961. Sempre per il 55° anniversario dell'eccidio, Poste Italiane ha realizzato una cartolina filatelica e il timbro di annullo postale.
L’importanza artistica di Giovanna Dejua nell’astrattismo italiano è determinata dalla sua capacità di intuire i cambiamenti in corso attraverso l’arte pittorica e di anticipare inedite ipotesi ricostruttive, come spiega Lorenzo Canova, docente di storia dell’arte contemporanea e già commissario della XV Quadriennale d’Arte di Roma: “L’opera di Giovanna Dejua rappresenta un motivo per riflettere sulle infinite possibilità di metamorfosi e rinascita della pittura, un invito a non soffermarsi alla superficie mercantile e ufficiale dell’arte contemporanea per indagare invece la vitalità di un contesto creativo che in Italia regala sempre interessanti scoperte”.

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