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IL 55° ANNIVERSARIO

FGD Poste Italiane 2016.12.02 cartolina filatelica fronteLa Fondazione Giovanna Dejua e il Lions Club “Roma Mare” hanno organizzato per il 2 dicembre 2016, dalle ore 11 alle ore 12, presso la Casa dell’Aviatore (Roma, Viale dell'Università n. 4), la commemorazione del 55° anniversario dell’eccidio dei 13 Aviatori che a Kindu caddero in missione di pace dell’ONU.

All’evento patrocinato dall’Aeronautica Militare (prot. n. 36056 del 30/04/15) sarà anche presente una postazione di Poste Italiane per effettuare l’annullo postale su una cartolina filatelica realizzata per l’occasione con l'opera di Giovanna Dejua "I martiri di Kindu" (1991).

Ogni anno viene effettuata presso la 46ma Brigata Aerea di stanza a Pisa una solenne cerimonia militare. Giovedì 11 novembre 2016 la Fondazione Giovanna Dejua ha donato alla 46ma Brigata Aerea dell'Aeronautica Militare l'opera originale "I Martiri di Kindu". Il Direttore Angelo Paletta ha consegnato al Gen. B.A. Achille Cazzaniga il quadro realizzato da Giovanna Dejua nel 1991. La consegna è avvenuta alla presenza dei familiari dei caduti a Kindu e delle Autorità militari dello Stato Maggiore e di quelle della base aerea di Pisa.

 

La prima cerimonia civile in onore di 13 Aviatori caduti venne realizzata nel 1986 dall'allora presidente del Lions Club "Roma Mare" Augusto Guidetti.

E' consolidata tradizione che ogni mese di novembre venga organizzata dal Lions Club "Roma Mare" la commemorazione civile del sacrificio altruistico dei 13 militari martiri dell’Aeronautica Militare italiana, poi insigniti delle Medaglie d'Oro al Valor Militare alla Memoria. L'iniziativa è tesa a diffondere la cultura della pace e della cooperazione tra i popoli, evento che ha sempre più coinvolto le autorità del Comune di Roma e del Comune di Fiumicino, nonché le personalità civili, militari ed ecclesiastiche a livello locale e nazionale unitamente alle benemerite associazioni di militari e di forze dell’ordine in congedo.

 

IL FATTO STORICO

L’accaduto si è svolto tra i giorni 11 e 12 novembre 1961, quando i 13 Aviatori disarmati dell’Aeronautica Militare in missione di pace in Congo per conto dell'ONU formavano gli equipaggi di due C-119 bimotori da trasporto della 46ma Aerobrigata e facevano parte del contingente di pace inviato per ristabilire l’ordine in quel Paese sconvolto dalla guerra civile.

La vicenda del martirio è stata così narrata: «I due equipaggi italiani operano da un anno e mezzo nel Congo ed il 23 novembre del 1961 dovranno rientrare in Italia. La mattina di sabato 11 novembre 1961 i due aerei decollano dalla capitale Leopoldville per portare rifornimento alla piccola guarnigione malese dell’ ONU che controlla l’aeroporto poco lontano da Kindu, ai margini della foresta equatoriale. È una regione dove i bianchi non stanno volentieri e che da mesi è sconvolta dal passaggio delle truppe di Gizenga provenienti da Stanleyville e diretti nel Katanga. Nessuno è in grado di controllare questi soldati: si ubriacano; sono ossessionati dal terrore dei parà di Ciombè; privi di disciplina, compiono misfatti, ruberie, soprusi; terrorizzano non solo gli europei di Kindu, ma la stessa popolazione indigena. Gli aerei italiani però non si devono fermare, rientreranno alla base nella stessa giornata, solo il tempo di scaricare e, per gli equipaggi, di mangiare qualcosa. I due C-119 compaiono nel cielo di Kindu poco dopo le 2 del pomeriggio, fanno alcuni giri sopra l’abitato, poi atterrano. Da vari giorni in città c’è un’agitazione maggiore del solito. Fra i duemila soldati congolesi di Kindu si è sparsa la voce che è imminente un lancio di paracadutisti mercenari di Ciombe; da tempo le truppe di Gizenga che operano nel nord del Katanga, 500 chilometri più a sud, sono bombardati dagli aerei katanghesi. Quando, il sabato, vedono volteggiare in cielo i due aerei, la paura dei congolesi aumenta; il sospetto diventa certezza: sono i parà. Il terrore e il furore s’impossessano dei soldati, che saltono sui camion e vanno all’aeroporto e poi alla mensa dell’ONU, una villetta distante un chilometro, dove il maggiore Parmeggiani e gli altri italiani si sono recati in compagnia del maggiore Maud, comandante del presidio malese. All’arrivo dei congolesi, sempre più numerosi e minacciosi, gli italiani che sono disarmati, cercano di barricarsi all’interno dell’edificio ma vengono catturati. I pochi malesi di guardia vengono disarmati e malmenati. Il primo a morire è il tenente medico Remotti che tenta di fuggire. I dodici italiani superstiti vengono assaliti; poi pesti e sanguinanti, con il cadavere di Remotti, vengono caricati su due camion, portati in città, e scaricati dove termina la via principale, L’Avenue Lumumba Liberateur, davanti alla prigione, una costruzione bassa di mattoni rossi circondata da una muraglia. Alle prime luci della sera i militari italiani vengono finiti con due raffiche di mitra. Poi una folla inferocita si scaglia sui corpi martoriati e ne fa scempio a colpi di machete. Questi furono falsamente accusati di fornire le armi ai secessionisti. I miliziani diffusero la notizia secondo la quale gli italiani fossero in volo verso il Katanga e fossero stati ingannati e convinti ad atterrare a Kindu dai responsabili della torre di controllo; l’inviato speciale Alberto Ronchey per La Stampa pochi giorni dopo constatò lo stato di non funzionamento della torre di controllo a partire da vari mesi precedenti l’uccisione. Soltanto nel febbraio del 1962, quel che rimane di questi italiani, martiri di una missione di pace, verranno scoperti in due fosse lunghe e strette, nel cimitero di Tokolote, un piccolo villaggio sulle rive del Lualaba, sfiorato dalla foresta. Un altro italiano venne ucciso alcuni giorni prima, sempre in Congo, durante un’imboscata da parte di alcune truppe rivoluzionare. Si trattava del volontario Raffaele Soru, anch’egli decorato con la Medaglia d’Oro al Valore Militare».

Nel 1994 ai 13 Aviatori italiani è stata riconosciuta "alla memoria" la Medaglia d’Oro al Valore Militare. I nomi dei 13 Martiri sono:

 

NOTA CRITICA SULL'OPERA "I MARTIRI DI KINDU" DI GIOVANNA DEJUA

Geometrie ed emozioni nell’opera d’arte “I martiri di Kindu” di Giovanna Dejua
di Sveva Manfredi Zavaglia, curatrice d’Arte Contemporanea

Elegante, dinamica, emozionante: l’opera “I martiri di Kindu” di Giovanna Dejua è commemorativa ma senza retorica, piena di energia positiva e di pregevole realizzazione. Prende linfa dal nostro tempo attraverso il volume ed i colori della bandiera, tra arte e geometria non commutativa di valore fortemente simbolico. È una soluzione essenziale e immediatamente comunicativa perfetta per un francobollo, avente la forza espressiva sia di veicolare alle nuove generazioni la memoria di una storia di pace e di democrazia, sia di tramandare il costante impegno delle istituzioni italiane e delle Nazioni Unite nella cooperazione e nel soccorso internazionale.
Nella sua ricerca artistica, infatti, la Dejua ci attrae con le sue opere astratte parlandoci di libertà come fondamento della pace tra i popoli. Un approccio che non manca di descrivere i sentimenti più reconditi della psiche umana in modo minimalista e, per questo, ancor di più forte impatto visivo ed emozionale. “I martiri di Kindu” è la sintesi di tutto ciò: i 13 aviatori italiani caduti nel 1961 in missione di pace dell’ONU sono raffigurati come 13 stelle azzurre che si elevano sulle ali del tricolore italiano e poi si proiettano sullo sfondo bianco della purezza del sacrificio per ripristinare la pace.
Nell’opera si possono notare simmetrie, asimmetrie, equilibri, punti di forza disegnati e forme ideali solo appena suggerite e mai enfatizzate. Viene, altresì, utilizzata una gamma di cromatismi timbrici e complementari, che genera sensazioni di atmosfere ricche di intensità e contrasti.
Sul piano biografico, “I martiri di Kindu” rientra nel Nuovo Progetto Astratto di Giovanna Dejua, che ha fatto propria e rielaborato la grammatica dell’arte, tanto da trattare tematiche sia puramente concettuali che storiche ed istituzionali. Questa versatilità incardinata nel rigore formale richiama alla mente assunti scientifici: se si pensa che la geometria sia strettamente legata al nostro modello di spazio-tempo allora la teoria della relatività dà chiaramente ragione a Georg F. Bernhard Riemann, che prese in considerazione curvature variabili indipendenti dall’immersione dei punti lineari cioè l'unità di lunghezza infinitesimale che permette di misurare le distanze. Punti come elementi fondamentali del linguaggio visuale, geometrie in movimento che diventano tridimensionali, create da diverse linee parallele colorate che formano composizioni luminose, testimonianza di gioia e del tempo che va oltre l’enorme percezione emotiva dello spazio-tempo.
L’artista internazionale Giovanna Dejua, infatti, ha focalizzato il suo interesse su una continua ricerca interiore, verso un proprio modello personale “dipingo per ricostruire” facendo attenzione al nostro sguardo nell’atto creativo-compositivo, da lei tuttavia già osservato in svariate opere anche precedentemente realizzate a questa, con grandi evoluzioni.
Ci ricorda, a volte, le tracce di una contaminazione dei futuristi e degli avanguardisti russi nel suo creare proiezioni ed effetti di movimento. Movimento dato dalla composizione articolata dell’opera, dalle misure, dalla posizione e dalla ramificazione… creando così illimitate possibilità creative.
La tematica della “percezione emozionale dello spazio” è centrale in questa opera ed è più che mai attuale oggi giorno nella sapiente combinazione del punto, della linea e della forma esaltati e interpretati attraverso armonie cromatiche. Nell’ottica e nei sentimenti di Giovanna Dejua il progetto artistico “I martiri di Kindu” vuole essere un inno alla pace, alla vita e al creato.

 

FOLDER

Dimensioni chiuso: cm. 21x30

Dimensioni aperto: cm. 42x30

Stampa: tiratura limitata di n. 500 pezzi

Pubblicazione del folder: 2 dicembre 2016

Lingua di pubblicazione: italiana

Patrocini: Aeronautica Militare

Partners: Lions Club

Autori: Ufficio Generale per la Comunicazione dell'Aeronautica Militare - Sveva Manfredi Zavaglia

 

FGD Kindu 1961 2016 folder esterno

FGD Kindu 1961 2016 folder interno

 

 

COMUNICATI STAMPA DELL'AERONAUTICA MILITARE

Aeronautica Militare - Ufficio Generale del Capo di SMA (8 dicembre 2016)

Aeronautica Militare - 46ma Brigata Aerea di Pisa (14 novembre 2016)

 

RASSEGNA STAMPA

Difesa online (2 dicembre 2016)

Agenzia di stampa AGR on-line (13 dicembre 2016)

Agenzia di stampa AGR on-line (29 novembre 2016)

Agenzia di stampa AGR on-line (23 novembre 2016)

Radio TOP100 (2 dicembre 2016)

ANPS Associazione Nazionale Polizia di Stato (2 dicembre 2016)

Stella d'Italia News (14 novembre 2016)

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